Fosse biologiche, vasche imhoff e pozzi neri: cosa sono e princìpi di funzionamento, differenze e le principali leggi che li rendono obbligatori
Fosse biologiche, vasche imhoff e pozzi neri presentano differenze relative alla loro struttura, hanno principi di funzionamento diversi e anche obiettivi differenti. In tutti e tre i casi è necessaria una manutenzione appropriata e periodica, che possa garantire la loro longevità e che possa far sì che le funzioni di raccoglimento dei liquami e degli scarti o la loro pulizia avvengono in modo regolare, senza malfunzionamenti. Proprio per questo, esistono delle normative ben precise a riguardo.
Fosse biologiche, vasche imhoff e pozzi neri: di che cosa si tratta esattamente, principi di funzionamento e differenze tra di loro
   
Fosse biologiche, vasche imhoff e pozzi neri presentano differenti caratteristiche e principi di funzionamento diversi. Per prima cosa è bene specificare che le prime costituiscono una tipologia di fognatura statica e ne esistono due categorie: le fosse biologiche tradizionali, chiamate anche “settiche” e le vasche imhoff. Per quanto riguarda il primo tipo, si ricollegano alla rete fognaria pubblica, a differenza delle seconde. Lo scopo delle fosse biologiche è quello di accumulare nelle loro vasche tutti i liquami che provengono dagli scarichi di ambienti di lavoro, pubblici o privati, quindi case, alberghi, aziende, ecc... Le fosse “settiche” possono essere composte da una vasca bicamerale o anche tricamerale e il loro scopo è quello di sfruttare dei particolari enzimi, al fine di pulire alcuni liquami, prima che questi passino nella camera successiva e prima che raggiungano la rete fognaria. Le vasche imhoff presentano invece un canale in cui gli elementi solidi possono depositarsi e in più possiedono un vano adibito alla purificazione dei fanghi. Un’altra differenza con le fosse biologiche settiche è che quelle imhoff lavorano i residui fino a far avere loro un valore settico infimo. Completamente differente è invece il funzionamento del pozzo nero, che costituisce un vero e proprio “contenitore”, il quale deve ricevere i vari rifiuti liquidi domestici, ma non deve smaltirli o effettuare pulizie. Ovviamente con una struttura del genere sarà necessario svolgere delle operazioni periodiche, al fine di svuotare il pozzo dal suo contenuto, dopo che si sarà riempito. I pozzi neri di solito vengono costruiti lontano dai centri abitati ed è frequente trovare sistemi del genere nelle case di campagna. Il loro compito è quello di raccogliere le acque che provengono dagli scarichi, ma non devono smaltirle.
Le normative sulle fosse biologiche, vasche imhoff e pozzi neri
Se si desidera provvedere all’installazione di una fossa biologica, sarà necessario conoscere l’iter legislativo vigente, che riguarda anche norme di tipo igienico-sanitarie. La prima fase consiste nell’invio di un’apposita domanda, per ricevere l’autorizzazione per l’avvio dei lavori. Solo dopo aver ricevuto anche documentazioni e relazioni redatte da geologi e ingegneri, si potrà procedere.
La conferma arriverà solo dopo un attento studio e una verifica dello spazio a disposizione, calcolato anche in rapporto al volume dei liquami che in media vengono prodotti.
La norma vigente riguardante le fosse biologiche e le loro funzioni è la Legge n.319 del 1976.
Merita un approfondimento la fossa biologica di tipo imhoff, in quanto per legge deve essere inserita in uno spazio sabbioso, su un terreno rettilineo, in modo che non vi sia mai il rischio che fuoriescano residui liquidi. Le normative a riguardo inoltre impongono che le vasche di questo genere debbano avere una certa distanza dalla zona abitata, per la precisione di almeno 1 o 2 metri. In più dovranno essere installate sempre lontano da qualsiasi tubazione all’interno della quale passi acqua potabile. La distanza da questi tubi infatti deve essere di almeno una decina di metri.
La normativa per i pozzi neri invece è differente.
Se si desidera farne costruire uno presso la propria abitazione, la prima cosa da fare è raccogliere la documentazione necessaria e recarsi al Comune di appartenenza. I documenti principali sono quelli riguardanti il progetto di costruzione e la relazione tecnica. Alla presentazione della domanda seguiranno delle analisi approfondite che avranno lo scopo di valutare se l’area possiede l’idoneità per sostenere gli scavi o per far sì che i liquami saranno poi riversati nel pozzo.
La normativa attuale impone inoltre che la cisterna del pozzo nero debba essere in cemento o vetro resina, per garantire resistenza e sicurezza. Oltre a questo, dovranno essere presenti anche particolari “degrassatori”, ovvero elementi composti da più blocchi sempre in cemento, che saranno divisi con scompartimenti. Lo scopo di queste parti è quello di evitare il passaggio di schiume provenienti da detergenti usati a livello domestico.
Il pozzo nero e il degrassatore devono inoltre essere sottoposti a controlli che devono avvenire in modo regolare e che tra l’altro devono essere svolti solo ed esclusivamente da personale altamente specializzato e appartenente all’ASL. La prima cosa da verificare è che le sostanze che vengono raccolte non siano dannose per la salute umana e che quindi rispettino le normative vigenti. In più deve essere svolto uno spurgo del pozzo nero, che va effettuato con una frequenza di 6 mesi, sempre e solo da professionisti, che eliminano ogni traccia di residui presenti sul fondo. In questo modo, la struttura sarà pronta a raccogliere altri scarti. Le normative vigenti sui pozzi neri impongono anche che la licenza di autorizzazione che si ottiene per la loro costruzione, abbia una durata di 4 anni e dovrà essere rinnovata prima della scadenza. Tale rinnovo deve essere richiesto con largo anticipo, o si dovrà procedere a una nuova analisi del terreno e all’inoltro di una nuova domanda.
Le leggi che regolano il funzionamento o i permessi per costruire e mantenere una fossa biologica o un pozzo nero, sono differenti e queste appena indicate sono quelle principali. Nel caso si volesse procedere con una costruzione di una delle strutture in questione, sarà necessario informarsi in modo approfondito sulle normative, al fine di non incorrere in errori, rischi o sanzioni. In più è bene affidarsi solo ed esclusivamente a personale specializzato, in quanto la realizzazione di fosse biologiche e pozzi o la loro manutenzione deve essere svolta al meglio, o possono insorgere problematiche per la salute umana o danni per l’ambiente.